Data escursione: 18 Giugno 2010
Quota partenza (m.): 2.100
Quota arrivo (m.): 2.750
Dislivello complessivo (m.): 650
Durata : 2h 30m
Difficoltà: EE
Esposizione: Sud-Est
Località partenza: Dondennaz - Parco del Mont Avic (Champorcher(Ao)-Valle d'Aosta)
Partecipanti: Io & Gianluca
Dopo quasi due settimane di pioggia ininterrotta ci ritagliamo questo venerdì, unico giorno pseudo-sereno visto che per il weekend è prevista ancora pioggia, per fare un'escursione nello splendido parco del Mont Avic nella valle di Champorcher.
Questa è una delle valli meno frequentata della Valle d'Aosta ma di notevole interesse naturalistico e faunistico essendo il Parco del Mont Avic confinante ad Ovest e Sud-ovest con il Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Ci troviamo dunque alle 8.30 nel posteggio dello IAT di Pont-San Martin e caricato tutto su un'auto sola ci dirigiamo nella vallata di Champorcher.
Giunti in paese seguiamo a destra la strada inizialmente asfaltata, che ci porta fino alla vecchia borgata di Dondennaz.
Lasciamo l'auto e ci prepariamo a partire con meta il rifugio e il Lago Miserin.
Già dal posteggio si è in vista del rifugio Dondena (ancora chiuso) e che si raggiunge in circa 10min.
Arrivati al rifugio seguiamo la direzione indicata dai sempre precisissimi cartelli indicatori valdostani e prendiamo la strada verso SX in direzione Rifugio Miserin.
Non l'avessimo mai fatto...il cartello era sbagliato e avremmo dovuto andare sulla strada di DX ma quando ci accorgiamo dell'errore siamo già saliti parecchio di quota e non trovando più indicazioni del rifugio e del lago decidiamo di consultare l'immancabile cartina che abbiamo nello zaino.
Scopriamo quindi che il sentiero classico ovvero addirittura l'ALTA VIA Nr.2 andava a dx mentre venendo a sinistra dovremmo trovare un ripido sentiero che però a causa della neve non riusciamo ad imboccare quindi decidiamo di avanzare nella valle al di sotto del Ghiacciaio Rosa dei Banchi.
Questo errore mi fa pensare che non ho mai sbagliato un sentiero nelle nostre vallate dove le indicazioni sono decisamente scarse e l'uso della cartina una prerogativa mentre qui la troppa sicurezza data ad un cartello indicatore mi ha tratto in inganno.
Un esempio che troppa informazione uguale nessuna informazione.
La variante che abbiamo deciso in corso d'opera è decisamente entusiasmante visto che pur essendo a metà giugno, è dai 2.300m che stiamo procedendo su neve compatta.
Saliamo dunque fino a quota 2.750 nel canalone del Ghiacciaio Rosa dei Banchi.
Lo scenario è decisamente mozzafiato e di vera alta montagna.
Ad un certo punto diventa difficoltoso procedere e soprattutto senza ragione visto che non riusciamo a scorgere una meta raggiungibile a breve visto che non siamo attrezzati per la salita sul ghiacciaio, quindi decidiamo di fermarci in un posto asciutto, ovvero sotto un grosso masso nel bel mezzo della valle per uno spuntino prima di tornare sui nostri passi.
Scendendo ci divertiamo "sciando" con gli scarponi sui nevai e ci portiamo sul versante opposto di salita che essendo esposto a sud ha meno nevai da attraversare.
Peccato però che ci sono almeno 5 torrenti da scavalcare in parte colmi di residui di neve.
Tre li aggiriamo da sopra, uno riusciamo ad attraversarlo su un ponte di neve con tacce di animali (se sono passati loro possiamo passare anche noi) mentre l'ultimo decisamente più profondo riusciamo ad aggirarlo a valle dove si immette nel torrente principale che scende dal ghiacciaio.
Giunti nei pressi del rifugio ci prendiamo una pausa rinfrescandoci con la fresca fontana anche perchè il forte sole e il riverbero della neve ci hanno decisamente "cotti".
Nonostante l'errata indicazione e il cambio di programma in corsa, questà è stata una bellissima escursione e ci darà modo di tornare per vedere finalmente il Lago Miserin con il suo rifugio.
Buone Montagne a tutti...
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