domenica 24 gennaio 2010

Ciaspolata al Rifugio Willy Jervis - Villanova (Val Pellice - TO)

Data escursione: 24 Gennaio 2010
Quota partenza (m.): 1.198
Quota massima (m.): 1.752
Dislivello complessivo (m.): 554
Durata escursione: 1.45h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Villanova - Bobbio Pellice (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia, Laura e Matteo, Alessandra, Iris,Piero e Camilla

Per questa domenica Piero ha organizzato una facile ciaspolata in Val Pellice con meta il Riugio Willy Jervis nella Conca del Pra.
Partenza con tutta calma visto che al rifugio abbiamo prenotato per il secondo turno (13.30) visto che al primo turno c'è un folto gruppo di facebook.
Ci troviamo alle 10.00 a Luserna S. Giovanni e dopo un caffè siamo in partenza per Villanova.
Arrivati al posteggio della borgata, come c'era da immaginarsi visto l'alta affluenza di gente, troviamo a stento un posto per le due auto ma alle 10.30 siamo pronti a partire.
Prendiamo il sentiero a sx che attraversa il piccolo abitato
(tralasciando la strada che sale a dx) e cominciamo a salire. La temperatura è decisamente bassa (-7°C), il sentiero procede in ombra nella gola della valle e solo camminando cominciamo a scaldarci.
Dopo circa 30min arriviamo all'incrocio con la strada che sale dalla borgata e siamo finalmente al sole. Qui la strada procede più pianeggiante fino ad arrivare al Pian dei Morti dove c'è cascata del Pis che si presenta come un unico colosso di ghiaccio.
Ci fermiamo a guardare i numerosi ghiacciatori che la risalgono...che bravi.


Riprendiamo la salita e al primo tornante a dx, io e Matteo decidiamo di tagliare a per la ripida traccia che sale a sx che sicuramente ci farà tagliare parecchio.
La salita si fa dura su neve fresca e poco battuta ma da molta soddisfazione ... anche perchè a questo servono le ciaspole...salire dove senza non vai (capito Piero!!)
Dopo 10min su questa variante arriviamo nuovamente a incrociare la strada e dopo averla percorsa per pochi metri ci teniamo a dx sul sentiero che sale ripido con brevi tornati, l'ultimo tratto prima dell'arrivo alla Conca del Pra dove sorge il rifugio.


Matteo è già arrivato da qualche minuto, mi tolgo le ciaspole e aspetto che arrivino anche Silvia e Laura. Ci cambiamo e andiamo a vedere a che punto è il nostro tavolo e in seguito arrivano anche Piero e Camilla, Alessandra e Iris.

Ci siamo tutti...possiamo accomodarci a tavola, riposare e mangiare una bella polenta.
E dopo pranzo tutti in terrazza per una tisana o un cicchetto di genepy.
Peccato che il sole è già sceso e in terrazza tira una bisa che levati.


Dopo esseri rifocillati lasciamo il rifugio quasi per ultimi e cominciamo la discesa.
Io approfitto dell'ottima neve per fare tutti i fuoripista possibili tagliando i vari tornanti.
Concludiamo la giornata con un'ottima cioccolata calda al Caffè Londra nel centro storico di Torre pellice.

La giornata è stata stupenda. Un bel sole caldo (alla faccia di chi non è venuto perchè diceva che faceva brutto), ottima neve farinosa, buona compagnia e aria fresca da respirare.
Ci si risente alla prossima e ...Buone Montagne a tutti.

sabato 16 gennaio 2010

Ciaspolata al Lago Nero - Busson (Cesana-TO)

Data escursione: 10 Gennaio 2010
Quota partenza (m.): 1.448
Quota massima (m.): 2.021
Dislivello complessivo (m.): 573
Durata escursione: 5.30h
Difficoltà: BR (scala difficoltà)
Località partenza: Bousson - Cesana Torinese (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia, Max e Sabina, Massimo e Elena

Le previsioni metereologiche davano nevicate per tutta la mattinata anche in pianura e in montagna aveva già fatto 40cm ieri e non aveva intenzione di smettere neanche oggi.
Noi non ci siamo fatti demoralizzare forti del fatto che le previsioni in quota davano miglioramenti nel pomeriggio e che comunque una bella ciaspolata sotto una fitta nevicata non può essere che fantastica.

La nostra meta decisa ieri sera era Cima del Bosco con partenza dal rifugio di Thures anche se vista la difficoltà e il fatto che oggi al gruppo si aggiungevano Massimo ed Elena alla loro prima esperienza sulle ciaspole ci saremmo accontentati anche di meno.

Ebbene si la CIASPOLITE è decisamente infettiva ed è bastata una cena prima della fine dell'anno tutti assieme per far si che si beccassero questa "malattia" altri due ignari amici (appunto Massimo ed Elena) e speriamo rimangano tali anche dopo questa sfacchinata.

Ci troviamo alle 8.30 al casello di Avigliana e ci dirigiamo in Alta Valle con meta Cesana. Durante il viaggio comincia a nevicare a man mano che saliamo l'intensità aumenta sempre di più. Arrivati a Oulx il paesaggio che ci si presenta è spettaccolare. Una nevicata così capita una volta ogni tanto ed aggiunta alla nevicata di ieri ha trasformato completamente il paesaggio.
E' tutto completamente bianco, gli alberi sono stracarichi di soffice coltre bianca.
Gli occhi godono di tutto questo ben di Dio.

La strada per Cesana comincia ad essere sporca ma noi siamo attrezzati e non ci poniamo il problema se non chè arrivati a Bousson al bivio per Thures vediamo che la strada è "decisamente" impraticabile. Almeno 20cm di neve fresca ed intonsa ricoprono l'asfalto e nonostante tutto non riteniamo necessario fare i 2 Km per arrivare a Thures in quelle condizioni.

Poco male, ho già pronta una variante. parcheggiamo le auto a Bousson e andremo verso il Lago Nero (esattamente sul versante opposto di Thures).
Agganciamo le ciaspole, carichiamo lo zaino, ci copriamo bene perchè fiocca a tutto andare e partiamo.

Fortunatamente molta gente ha avuto la nostra idea e sia scialpinisci che ciaspolatori hanno già creato una traccia abbastanza battuta, anche perchè qui ci c'è almeno 1 metro di neve fresca caduta in queste ore e più in alto anche di più.

Mio malgrado, visto lo spessore della neve fresca, devo evitare di fare varianti ma seguire diligentemente la traccia...pazienza...ci rifaremo in discesa su tracce fresche.
La comitiva tiene bene il passo e anche i due neofiti nonostante si lamentino con me perchè procedo troppo forte non mi mollano di un centimetro.
Il percorso è come sempre bellissimo attraverso un bel bosco che ogni tanto si apre sulla vallata e con tutta questa neve è meraviglioso.


La neve ammanta ogni cosa è da un senso di morbito a tutto, alcune rocce in un ruscello sembrano tanti morbidi cuscini o enormi montagne di panna montata.

Dopo circa 2.40 il sentiero si ricongiunge con la strada carrozzabile (in estate) e dopo poco eccoci alla Cappella della Madonna del Lago Nero(2.021).
Con ancora 20min potremmo arrivare al rifugio di Capanna Mautino (2.110) ma non voglio chiedere troppo ai miei amici e direi proprio che come prima uscita li ho ben strapazzati. So come farmi perdonare e dopo aver fatto uno spuntino offro loro the caldo e genepy per riscaldarli, ritemprarli e premiarli per la loro perseveranza.


Nel frattempo il tempo è migliorato e comincia ad aprirsi. I riflessi del sole sulla neve fresca appena caduta sono stupendi e mentre scendiamo ci si presentano ad ogni passo degli scorci diversi e bellissimi.

Per la discesa decidiamo di seguire la strada principale e non il sentiero di salita, ma conoscendo bene la strada ad un certo punto decido di fare un bel taglio che oltre a permetterci di accorciare ci farà ben divertire nella neve alta.
Il mio invito viene accettato solo da Massimo, alla sua prima esperienza è vero, ma con la grinta giusta...bravo.

Decidiamo quindi di tagliare per prati e boschi nella neve fresca, ma seguendo comunque una traccia di sci perchè qui la neve fresca è almeno 1,5m e anche con le ciaspole si sprofonda fino alla vita.
La discesa è una goduria unica. Nei tratti belli ripidi si scivola senza problemi e si riesce anche a correre, mentre nei tratti di falso piano è una vera fatica ma che soddisfazione essere lì in mezzo dove nessuno è passato.

Arriviamo all'auto decisamente prima degli altri che hanno fatto il percorso normale, siamo stanchi, sudati e con la neve dappertutto...ma che bello che è stato.

Ricongiunto tutto il gruppo e tolti gli infernali attrezzi dai piedi ci meritiamo una bella cioccolata con panna a Cesana prima di salutarci.

In attesa della prossima ciaspolata e sperando che i nuovi malati di "CIASPOLITE" ci seguano anche nelle prossime gite...BUONE MONTAGNE a TUTTI

venerdì 15 gennaio 2010

The HERO...



Potete ascoltarmi?

In tempi come questi...
dobbiamo porci alcune domande importanti
Come si puo, io, i nostri amici e i bambini ad aver davvero fiducia
che tutto cio che vediamo in TV e ascoltiamo alla radio, sia vero.

Come facciamo a sapere che le nostre opinioni...
siano davvero le nostre?

Come posso essere sicuro che sia una voce debole che sento
e non la paura nel silenzio?

Posso dirti come.

C'è una persona che può parlare di tutto questo
Possiamo ringraziare questa persona per averci dato nuove prospettive.
Possiamo ringraziare questa persona per averci dato una scelta.
Questa persona ci ha dato un'alternativa all'uniformità
e un pensiero sollecito.

Dobbiamo ringraziare questa persona
per fare di un giorno ordinario qualcosa di speciale.
Un giorno che ci fa alzare dal divano davanti alla TV per dire:
"Ho cambiato la mia opinione"

C'è solo una parola che rende piena giustizia a questa persona:
EROE

Grazie


Bellissimo videomontaggio personalizzabile...provare per credere

giovedì 14 gennaio 2010

LA PULCE DELLE NEVI di "Gianni"


Ecco il quinto dei nostri ANIMALI FANTASTICI


La PULCE delle NEVI è un animale fantastico originario delle steppe del Caucaso e quindi abituato alle sue fredde temperature invernali e ai tiepidi caldi estivi. Proprio come tutte le pulci anche questa è una grande saltatrice e come le sue cugine comuni è in grado di saltare in altezza o in estensione fino a 150 volte la sua lunghezza.
Nei secoli si è quindi, a grandi salti, diffusa in tutti i territori freddi del Nord Europa, del Nord America e del Polo Nord tralasciando le zone calde del pianeta che potrebbero esserele fatali.

Alcuni ritrovamenti fossili parlano anche di una sua prima diffusione anche al polo Sud ma essendo i pinguini voracemente golosi di tale insetto, sono ben presto scomparsi in questa zona.

Pare poi che nel XVIII secolo al seguito dei vari "Circhi delle pulci" alcuni esemplari di questa specie si siano diffusi anche in tutto l'arco alpino.


Per ripararsi dal freddo questa pulce è dotata di un unico pelo lungo circa 7cm e mezzo.
Famose sono, nei paesi nordici, le pellicce confezionate annodando assieme i peli di questa pulce. Con l'unico pelo ottenuto si tessono fittamente, indumenti perfettamente isolanti dal freddo, dal vento e dall'acqua. Si pensa addirittura che i famosissimi tessuti delle moderne giacce in Go..ex siano la versione sintetica e tecnologica di questa antica tradizione manufatturiera.

Da anni ero alla ricerca della conferma che anche alle nostre latitudini si fosse ambientato questo insetto raro e finalmente sono riuscito a trovarlo e fotografarlo.

I più attenti di voi potrebbero obbiettare che l'esemplare fotografato è privo di pelo ma chi ben conosce questa specie sa che tale pelo cresce solo ed esclusivamente nel periodo estivo quando non gli serve a nulla.
E' proprio questo il maggior motivo di mortalità della specie, naturalmente oltre al caldo e ai pinguini, e tutto ciò la sta portanto lentamente ma inesorabilmente ad estinguersi.




sabato 2 gennaio 2010

Ciaspolata da Cheval a Melezet - Bardonecchia - Val di Susa (TO) - ITALIA

Data escursione: 02 Gennaio 2010
Quota partenza (m.): 1.367
Quota massima (m.): 1.798
Dislivello complessivo (m.): 431
Durata escursione: 2.30h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Melezet - Bardonecchia (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia

Su consiglio di Piero (una delle guide di Bardonecchia) decidiamo di fare questo percorso che è uno dei percorsi appositamente creati e segnalati dalle guide.
Il percorso segnalato parte dalle Grange Chesal, sopra a Melezet ed è raggiungibile o con le ciaspole salendo da Melezet o con la seggiovia quadriposto (costo 5 euro a corsa).
Per questa volta decidiamo pigramente di salire con la seggiovia anche se la bassa temperatura (-10°C) e il forte vento mi fanno ripensare alla mia scelta appena salito in seggiovia. Se fossimo saliti a piedi avremmo fatto si un pò di fatica ma ci saremmo scaldati.

Pazienza...scesi dalla seggiovia a Grange Chesal, scendiamo subito sotto il bar che li vi si trova, indossiamo le ciaspole e seguiamo la pista da sci (stando bene ai bordi esterni per non intralciare gli sciatori) in direzione dei due skilift già visibili dal bar ovvero La Selletta e il Vallon Cros.
Proprio ai piedi di questo impianto comincia il sentiero tracciato e ben indicato con i cartelli, che ci avevano indicato.


Prendiamo a seguirlo e dopo aver fatto alcuni giri in saliscendi al limitare della zona sciistica del Melezet, la traccia prende a salire nel bosco in direzione del Vallon Cros. Ben presto il sentiero prende a percorrere il versante opposto di quello percorso nella nottata di capodanno percorrendo in parte il percorso estivo da Mtb della Simone Perino.
Da qui si gode una splendida vista sulla Aiguille Rouge (Guglia Rossa).


La segnalazione del sentiero è a dir poco perfetta e prima di giungere al ponte che ci porterebbe sul versante opposto verso Grange Teppa o il Col des Acles in sentiero inverte a dx tornando indietro ma passando più basso da dove siamo arrivati.

Da li a poco siamo alla partenza dell'anello poco sotto Grange Cheval.
Il vento nel frattempo ha rafforzato e comincia a nevicare quindi decidiamo di scendere seguendo la vecchia pista 26 seguendo le tracce di scialpinisti e ciaspolatori in direzione di Melezet.
Arrivati poco sopra lo snowpark del Melezet scendiamo tagliando per boschi per non interferire con gli sciatori e per divertirci anche noi un pò. In breve siamo sulla stradina che porta subito sopra i posteggi del Melezet e chiudiamo il giro.

Oggi la temperatura era decisamente rigida e nonostante camminando ci si scaldi e a noi piaccia stare all'aria aperta, non disdegnamo affatto il caldo tepore dell'auto mentre scendiamo verso Bardonecchia.

Anche oggi ci siamo fatti la nostra ciaspolata...facciamo scorta per quando saremo al lavoro e non potremmo godere delle nostre belle montagne.

Buone montagne a tutti.