Data escursione: 25 Luglio 2008
Quota base ferrata (m.): 350
Sviluppo ferrata (m.): 600
Dislivello avvicinamento (m.): 0
Difficoltà: AD (abbastanza difficile)
Esposizione: Nord-Ovest
Località partenza: Sant'Ambrogio (Sant'Ambrogio (To) - Piemonte)
Partecipanti: Io e Domenico
Eccomi ancora qui. Ad una settimana dalla prima ferrata di battesino sono già pronto per la seconda. Decisamente più impegnativa almeno per durata visto che come dislivello questa è il doppio di quella di Caprie. Va bene che essendo esposta a Nord-Ovest invece che a sud avremo meno caldo.
Questa volta il mio compagno di avventura è Domenico. Già esperto di vie ferrate nonchè grande ciclista e sci-alpinista.
Il primo tratto della ferrata è molto semplice quasi camminabile ed evitabile anche l'assicurazione (anche se io preferisco tenermi sempre assicurato) e va spostandosi verso verso sx sopra la vecchia cava, poi si sposta verso dx andando a prendere il ben visibile sperone che discende dalla cima.
In generale non ci sono grosse difficoltà tecniche o lunghi tratti verticali, ma l’ ampiezza dell’itinerario consiglia comunque prudenza.
Dopo circa 300m di dislivello dalla partenza al "Pian Cestlet" c'è la prima via di uscita che da la possibilità, a chi fosse stanco, di tornare alla partenza. C'è poi circa 200m più in su una seconda via d'uscita chiamata “ U Saut du Cin" che porta alla borgata San Pietro.
A questo punto ecco una bella sorpresa. In piena ferrata e su un tratto quasi verticale troviamo un capriolo o una capra che curiosamente ci guarda chiedendosi da dove siamo sbucati. Ci guarda per un pò e poi come se stesse camminando perfettamente in piano riprende a salire velocemente la parete.
Dopo la prima uscita si prosegue sulla sx in parte su sentiero e poi si attacca una seconda parte più verticale e con alcuni passaggi abbastanza verticali e di forte impatto visivo.
Spettacolare in ogni tratto del percorso vedere l'imponete abbazia che ci sovrasta.
Nell'ultimo tratto si trova anche qui un piccolo PONTE TIBETANO a tre funi.
Quando finalmente siamo giunti in cima bisogna fare attenzione e seguire il sentiero, abbastanza ripido, in discesa e non lasciatevi tentare (come abbiamo invece fatto noi) dal muro di fronte che altrimenti porta all'interno del giardino/orto dell'abbazia, costringendoci quindi a calarci dal muro di cinta che porta sul piazzale (un bel salto di circa 4m).
Per tutti i dettagli su questa ferrata vedi Ferrata CARLO GIORDA
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