sabato 2 ottobre 2021

I giorni s'accorciano come podisti stanchi, la luce muove ombre d'autunno dietro i larici, la montagna srotola il sacco a pelo, i ghiri sbadigliano mostrando la coda all'inverno.

- Mauro Corona

domenica 5 settembre 2021

TESTA GRIGIA - 3.314m - Salita da Champoluc

Data escursione: 05 Settembre 2021

Quota partenza (m.): 1.582m Champoluc - 1.979m Crest Arrivo Funivia
Quota arrivo (m.): 3.314m Testa Grigia
Dislivello complessivo (m.): 1.732m - 1.335m con Funivia fino a Crest
Durata : 4h 00m
Difficoltà: EE
Esposizione: SUD-OVEST
Località partenza: Champoluc (AO) - (Valle d'Aosta)
Partecipanti: Gita sociale CAI Almese



Testa Grigia - 3.314m
La Testa Grigia con i suoi 3.314m è la massima elevazione del contrafforte tra le valli dell'Evancon e del Lys. Data la sua posizione isolata e la sua altezza rilevante è uno dei belvedere più suggestivi della Valle d'Aosta con una splendida vista ad ampio respiro sul gruppo del Monte Rosa.
E' con questi presupposti che io e tutti i partecipanti alla gita siamo partiti carichi di voglia di panorami mozzafiato e per un bel saluto virtuale ai 4.000m saliti nei mesi precedenti.
Le previsioni studiate i giorni precedenti davano possibili peggioramenti nel pomeriggio ma questa mattina fortunatamente il cielo è sereno e sgombero e ci regala una splendida vista sul Cervino mentre in funivia raggiungiamo il Crest, punto di partenza della nostra gita.

Il gruppo è vario e tutti a me sconosciuti tranne l'inossidabile Stefano con cui ultimamente ho fatto parecchie belle gite. Questo mi da modo di conoscere man mano che si sale i componenti della comitiva. Visto che la gità è organizzata da Stefano lui conduce il gruppo ed il lo chiudo per non perderci nessuno.

Laghi Pinter
La prima parte del percorso è decisamente piacevole. Si attraversa la bellissima borgata di Cuneaz per poi addentrarsi nel vallone del Pinter in direzione del suo colle.

Immancabile la piccola deviazione ai due splendidi laghi poco sotto il colle che collega la valle di Champoluc con quella di Gressoney.

Giunti quindi al Colle del Pinter si lascia l'Alta Via nr.1 che scende all'Alpenzu e si continua a salire aul sentiero 11A su tratto più ripido ed a volte su sentiero un pò sdrucciolevole fino a raggiungere la vetta del monte Pinter dove si trova l'accogliente bivacco Lateltin.
Qui il gruppo si divide. Quelli che non se la sentono di affrontare la cresta e salita alla vetta ci aspetteranno al bivacco mentre noi altri procediamo verso la vetta.
Nel frattempo il tempo è cambiato  le nuvole stanno riempiendo le valli.
Procediamo dunque lungo la cresta che collega il Pinter al Testa Grigia con le dovute attenzione soprattutto perché le rocce sono ancora scivolose dalle forti piogge della notte.

l tratto di cresta che unisce il monte Pinter alla Testa Grigia presenta tre punti a cui prestare attenzione:
  • Un gradino roccioso di 2 m (II)
    • questo primo passaggio roccioso è attrezzato con catene
  • Una cengia sul versante di Gressoney lunga circa 60 m
    • questo passaggio su cengia esposta e scivolosa è attrezzato con cavo metallico ma richiede comunque molta attenzione vista l'esposizione
  • Le roccette che dalla fine della cengia conducono in vetta.
Giunti in vetta la soddisfazione del gruppo è tanta nonostante la vista sulla valle praticamente nulla. Purtroppo le nuvole sono arrivate prima di noi e il Testa Grigia è realmente grigio.
Immancabili le foto di vetta di rito (vedi inizio articolo) e le pacche sulle spalle a tutti i partecipanti.

Il tempo di qualche foto, un sorso di the caldo e siamo pronti per ridiscendere verso il bivacco dove ritroviamo i nostri compagni.
Il tempo nel frattempo è peggiorato e veniamo colti anche da una brevissima grandinata.
Scendiamo quindi senza troppe soste verso valle aiutando i meno esperti nei passaggi più insidiosi in discesa e ben presto siamo nei pressi dei laghi del Pinter dove possiamo fare una breve pausa ristoratoria.
Breve perché le nuvole non promettono niente di buono ed infatti riusciamo a prendere una leggera pioggia rientrando verso il Crest

Al riparo della stazione della funivia aspettiamo per ricompattare il gruppo e ci apprestiamo a chiudere quest'altra bella gita con il famoso TERZO TEMPO del CAI Almese che ormai apprezzo sempre di più. Salumi, formaggi, tramezzini, torte e birre che ogni partecipante condivide per chiudere in amicizia un'altra domenica tra i monti.

Perchè anche questo è il senso di camminare in montagna. Condividere fatiche e difficoltà ma anche momenti di gioia e amicizia con i propri compagni.

Grazie ragazzi e BUONE MONTAGNE a TUTTI

lunedì 23 agosto 2021

CIMA GRANDE di LAVAREDO - 2.999m - Spigolo Dibona

 Data escursione: 23 Agosto 2021

Quota partenza (m.): 2.320m Rifugio Auronzo di Cadore, Misurina (BL)
Quota arrivo (m.): 2.999m Cima Grande di Lavaredo
Dislivello complessivo (m.): 150m all'attacco + 550m arrampicata
Durata : 4h 30m
Difficoltà: D
Esposizione: Nord-Est
Località partenza: Misurina (BL) - (Veneto)
Partecipanti: io e Carlo Cosi (la mia guida alpina di oggi)



TRE CIME di LAVAREDO - DREI ZINNEN
Le TRE CIME di LAVAREDO penso che non abbiamo bisogno di presentazione.
Simbolo delle DOLOMITI e Patrimonio naturale dell'UNESCO sono tra le montagne più fotografate e visitate in Italia e nel mondo.
In occasione delle mie vacanze estive in Val Pusteria avevo in mente di effettuare alcune salite sulle cime più famose delle Dolomiti di Sesto e quindi mi sono informato sulla varie VIE NORMALI ovvero le vie di più facile accesso alla vetta.
Abituati alle nostre montagne, mediamente le Vie Normali sono praticabili anche da soli senza progressione in cordata o in sicura ma invece in Dolomiti molte vie normali prevedono di procedere in cordata anche se con sicura corta e con alcune calate in doppia. Non avendo quindi un socio per questo periodo di vacanza e non avendone trovati ho pensato di contattare una guida locale.

Per trovare la guida giusta mi è venuto in aiuto il mio amico Umberto Bado, guida alpina piemontese che mi ha consigliato un suo amico e collega di Cortina d'Ampezzo.
Contatto quindi Carlo Cosi, guida alpina Ampezzana che una volta capito che non sono novello all'arrampicata e all'alpinismo classico mi propone invece della "classica" Via Normale, di salire la Cima Grande di Lavaredo per lo SPIGOLO DIBONA, una lunga via di arrampicata di 500m di sviluppo e circa 15 tiri, che risale lo spigolo nord-est della Cima Grande fin quasi sotto la vetta dove arrivati al cengione anulare si aggancia alla via normale.

Presi velocemente gli accordi telefonicamente fissiamo di salire in vetta il Lunedì....le previsioni non erano bellissime nei giorni scorsi ma da ieri sono cambiate e oggi dovrebbero essere buone. Il condizionale è d'obbligo quando si parla di tempo in montagna.

Eccoci quindi lunedì mattina alle 6.45 ci troviamo al Lago Antorno per conoscerci e procedere fino al Rifugio Auronzo di Cadore con una sola auto (visto il costo di 30€ del pedaggio per le 3 cime). Il tempo non è dei migliori. Nuvole basse un pò ovunque ma non disperiamo anzi arrivati al rifugio tra i primi ne approfittiamo per fare una seconda colazione e attendere un pò che il tempo si apra. Quale migliore occasione per cominciare a conoscere colui che mi guiderà in questa splendida esperienza che onestamente mi intimorisce un po.
In effetti fisicamente mi sento in forma ma è un pò che non scalo e soprattutto su vie così lunghe. Carlo mi tranquillizza e presi zaini e attrezzatura ci incamminiamo con calma lungo il sentiero che passa a Sud sotto le 3 Cime fino a raggiungere la Forcella Lavaredo 2.454m che si trova poco dopo l'omonimo rifugio.

In questo avvicinamento ho il primo contatto con le 3 Cime. Che dire....sono magnifiche ed indescrivibili. Una bellezza senza paragoni e con le nuvole basse che si infilano tra le cime viene esaltata la crudezza e la durezza di queste pareti completamente diverse dalle nostre Alpi e che incutono un senso di inaccessibilità unico.

CIMA GRANDE di LAVAREDO 2.999m
Dal colletto, giusto il tempo per fare una foto alla vallata Nord e alla nostra meta e coprirsi perchè l'aria fresca che sale si fa sentire, e già siamo in cammino sul sentiero che ci porta all'attacco della via.

Subito dietro di noi ci seguono una coppia di tedeschi che dopo pochi passi ci chiede di lasciarli passare....non ci pensiamo nemmeno...siamo i primi ad arrivare all'attacco e primi vogliamo rimanere. Carlo alla loro richiesta, da vero professionista chiede che via vogliono percorrere. Quando loro rispondono DIBONA Carlo risponde con un imperioso "WE TOO" ovvero "ANCHE NOI" e questo basta a rimetterli al loro posto.

5 minuti dopo siamo all'attacco della via, alla base del canale Nord che separa la Cima Piccola dalla Cima Grande. Fa freschino...soprattutto per essere Agosto. Il tempo di legarci, Carlo mi da le ultime dritte ed è già partito sul primo tiro. Io gli faccio sicura e intanto i tedeschi anche loro si stanno preparando per partire.
Pochi minuti e Carlo è già in sosta e mi fa cenno di partire.
Un'ultima controllata all'imbrago, scarpette calzate, ansia che sale e via ...parto anche io sulla roccia gelida e umida dalla nebbia mattutina. Le prime prese sono sempre le più difficili per me che ci metto sempre un pò a riprendere confidenza con la roccia.

Sulla via SPIGOLO DIBONA





Dopo poco eccomi raggiungere Carlo in sosta...ho una bollita tremenda alle dita per il freddo e meno male che ho portato un altro pile e una giacca per coprirmi se servisse. Carlo si complimenta con me sono salito abbastanza bene...ed è subito pronto a partire di  nuovo.










SPIGOLO DIBONA




Dopo quasi 2 ore di scalata e aver aggiunto anche l'ultima giacca, continuiamo a salire tra le nuvole così fitte che neanche riesco a vedere la Cima Piccola alle mie spalle che dista poco più di una ventina di metri.
Siamo arrivati a metà della nostra salita e ne approfittiamo per una breve sosta per mangiare una barretta e ...fare delle gran belle foto alla nebbia ...ahahah....e via di nuovo.







Dopo poco ecco che le nuvole cominciano a diradarsi ed arriva il tanto sperato sole. Salgo sempre più sicuro e felice ritemprato dal caldo che si fa sentire e possiamo finalmente goderci un pò il panorama.

CIMA PICCOLA di LAVAREDO





Fra l'altro chi accorgiamo che sulle due punte della Cima Piccola è stata tirata una slack-line che una ragazza sta percorrendo.
Che emozione anche solo guardala da qui.




Foto di Vetta - CIMA GRANDE di LAVAREDO
Continuiamo a salire e dopo poco eccoci arrivati al cengione circolare dove finisce la Via Dibona e si collega all'ultimo tratto della via normale che in pochi minuti ci porta in vetta.

Vetta fra l'altro ASSOLUTAMENTE DESERTA così come è stata per tutta la salita.
Averci creduto fino in fondo senza temere le nuvole ci ha ripagato.

Fra l'altro anche i tedeschi che "volevano sorpassarci" sull'avvicinamento all'attacco, non si sono più visti. Decisamente più lenti e quasi sicuramente hanno rinunciato tornando indietro.



Ci godiamo quindi una bella mezz'ora in vetta scaldandoci al sole, fotografando e godendoci questo spettacolo UNICO.
E' ora della discesa che effettuiamo sulla via normale sul versante Sud della Cima Grande. Alcune calate in doppia sui salti più lunghi ed in 2,5ore siamo al Rifugio Auronzo di Cadore a festeggiare con un meritato panino e una bella Birra Bionda.

FOTO di VETTA

Grazie Carlo per questa meravigliosa esperienza. Sei una persona fantastica, simpatica e professionale e per me è stato come scalare con un amico.

domenica 27 giugno 2021

PUNTA GIORDANI 4.046m - Per chiudere un we indimenticabile

Data escursione: 27 Giugno 2021

Quota partenza (m.): 3.260m Funivia Punta Indren
Quota arrivo (m.): 4.046m Punta Giordani
Dislivello complessivo (m.): 786m
Durata : 3h 50m
Difficoltà: F+
Esposizione: SUD
Località partenza: Staffal - Gressoney (AO) - (Valle d'Aosta)
Partecipanti: Io & Stefano




PUNTA GIORDANI 4.046mIeri io e Stefano abbiamo iniziato il nostro indimenticabile we sopra i 4.000m salendo i due Breithorn, facendo così acclimatamento alla quota.
Poi come da vera avventura ci siamo spostati da Cervinia a Staffal per dormire in auto nel parcheggio della funivia ed essere tra i primi a salire a Punta Indren.
Si lo so non siamo più dei ragazzini da fare "campeggio selvaggio" ma chi dice che c'è un'età per fare certe cose? Forse chi lo dice è perchè certe esperienze non le penserà e non le farà mai.

Comunque filosofia a parte😎, abbiamo deciso di partire presto perchè le previsioni sono in peggioramento dalle 10.00 e per questo abbiamo deciso di non salire la Piramide Vincent ma la Punta Giordani...una sua spalla che ha tempi di salita più brevi, onde evitare di trovarci nel brutto tempo a quelle quote.  La prudenza non è mai troppa.
Come detto siamo tra i primi ad arrivare a Punta Indren con la prima corsa delle funivie.
La cabina è piena e scarica molte cordate che però fortunatamente per noi sono tutte dirette verso i Rifugi Mantova e Gnifetti con le conseguenti mete.

La traccia per la Punta Giordani è ben segnata e solo una cordata di alpinisti che ha pernottato li in tenda ci precede di un centinaio di metri.
Perfetto, non potevamo chiedere di meglio. Ci leghiamo e cominciamo a salire verso Nord-Ovest verso il ghiacciao Indren accompagnati da un bel sole caldo che però sparisce dopo meno di un'ora. Come previsto la perturbazione si sta avvicinando cominciando ad incappucciare le cime vicine.Lasciamo un grosso seracco sulla sinistra per avvicinarci ad una zona di roccette per poi risalire ripidi verso la cresta ben visibile. 

in scalata verso la cimaFortunatamente le nuvole vanno e vengono e ci permettono di raggiungere la cima in una finestra di sole facendo le canoniche foto di vetta.










PUNTA GIORDANI 4.046mL'ultimo tratto è una facile arrampicata su roccia che permette di salire dal colletto alla Madonnina di vetta. (attenzione: Facile l'arrampicata dal lato Gressoney ma il versante Valsesiano e decisamente ripido e a strapiombo)

La discesa la facciamo tutta nelle nuvole e con relativa calma perchè la neve comincia a  mollare  e si sprofonda in alcuni tratti fino alle ginocchia, ma non bisogna perdere la concentrazione ed uscire dallle nuvole prima che peggiori.



Dopo poco vediamo la stazione della funivia e siamo più tranquilli...anche questa bella avventura l'abbiamo portata a casa.
Immancabile birretta per festeggiare la gita a fine funivia e poi si rientra.

Grazie a Stefano per lo splendido we di Aria Sottile.




sabato 26 giugno 2021

Traversata del BREITHORN CENTRALE 4.159m e OCCIDENTALE 4.165m - Per iniziare un we indimenticabile

Data escursione: 26 Giugno 2021

Quota partenza (m.):
 3.450m Plateau Rosà - Cervinia (AO)
Quota arrivo (m.): 4.159m Breithorn Centrale - 4.165m Breithorn Occidentale
Dislivello complessivo (m.): 818m
Durata : 5h 00m
Difficoltà: F+
Esposizione:SUD
Località partenza: Cervinia (AO) - (Valle d'Aosta)
Partecipanti: Cordata - Io, Stefano e Graziano (Gita Sociale Cai Almese)



BREITHORN OCCIDENTALE 4.165m
Dopo alcuni anni di stop dalle alpinistiche sui 4.000m delle Alpi dovute al lavoro e vicissitudine varie con i soci con cui praticavo queste attività eccomi di nuovo riavvicinarmi a questo splendido mondo grazie a Stefano.
Occasione per ritornare a respirare l'aria sottile è la gita sociale del CAI di Almese, di cui Stefano fa attivamente parte e che prevede la Traversata dei Breithorn Centrale e Occidentale.



Una classica delle alpinistiche nel gruppo del Monte Rosa e che avevo già fatto anni fa proprio come prima uscita "autogestita" dopo il corso di alpinismo.


BREITHORN CENTRALE 4.159m

Per l'occasione la cordata è formata da me, Stefano e Graziano che avevo conosciuto anni fa, quindi si prevede una bella salita. Il gruppo è molto eterogeneo con partecipanti di varie nazionalità e di età molto diverse ma molto ben affiatato. Io mi inserisco come "nuovo" nel gruppo dove conosco solo i miei due soci di cordata ma mi trovo subito molto bene con tutti.



Ritrovo puntuali a Cervinia per prendere la prima salita delle 7.00 in modo da avere tutto il tempo per effettuare la gita.
Il tempo è ottimo e si prevede una bella giornata anche in quota quindi partiamo subito carichi.
Prendiamo quindi gli impianti e ci ritroviamo a Plateau Rosà dove ci vestiremo con tutta l'attrezzatura da ghiacciaio ma aspetteremo a legarci in cordato dopo aver attraversato le piste da sci.
Da Plateau Rosà risaliamo dunque lungo le piste fino allo skilift della Gobba di Rollin dove ci fermeremo per formare la varie cordate e legarci. Per contenere il gruppo compatto partirà la cordata dei capigita, poi tutte le cordate dei meno esperti o neofiti (con sempre uno più esperto per cordata) e a seguire noi per chiudere i gruppo.
Ci immettiamo dunque nell’ampio e lungo pianoro che forma il Colle del Breithorn.
Saliamo poi in direzione Nord-Est e per evitare il traffico di cordate decidiamo di puntare al colletto tra i due Breithorn, dove una volta giunti risaliamo in cresta sempre in direzione Est fino a giungere velocemente in cima al Breithorn Centrale (4159m). Giusto il tempo delle classiche foto di rito e si ridiscende al colletto per poi risalire la cresta affilata in direzione Ovest verso il Breithorn Occidentale (4165m)
In cima è d'obbligo la foto di rito naturalmente con la bandiera del CAI ALMESE.

BREITHORN OCCIDENTALE 4.165m - Foto di vetta CAI Sezione di Almese

Si ridiscende quindi dalla normale con splendida vista sul Cervino fino a Plateau Rosà per chiudere la gita con il rientro in funivia fino a Cervinia.

Da non dimenticare poi il momento più importante della giornata ovvero il 3'TEMPO o meglio la "merenda sinoira" condivisa dove ognuno porta da bere e mangiare da condividere e con un gruppo così internazionale non ci si può aspettare fine giornata migliore.