domenica 24 ottobre 2010

Corso di Roccia - 3° uscita Rocce Baciasse

Ed eccoci puntuali al ritrovo alle 7.30 per l'uscita in Val Sangone per la precisione alle Rocce Baciasse sulla strada che da Ponte Pietra (fraz. di Giaveno-TO) porta all'Aquila di Giaveno (TO). Formiamo le macchine e ci avviamo verso Giaveno. Il tempo è freddo ed uggioso. Raggiunta la frazione di Ponte Pietra il freddo si fa sentire e vedere sui parabrezza brinati delle auto in sosta. Arriviamo all'inizio del sentiero dove lasciamo le macchine, formiamo le cordate, ci carichiamo in spalla il materiale e siamo già sul sentiero. Ora il sole comincia a scaldare e a farsi intravedere tra le fronde del bosco. Ecco cosa ci voleva, una bella passeggiata di avvicinamento per scaldarci e poi farla in questo periodo in uno splendido bosco di castagni con i suoi colori autunnali , riscalda anche la mente e il cuore. Dopo quasi 30' di avvicinamento siamo ai piedi delle pareti e ci dividiamo sui vari settori. Oggi io sono fortunatissimo. Come istruttore mi è toccato Silvio il mitico direttore del corso. Questo da un lato è un onore perchè so che da lui devo cercare di carpire tutti i segreti dell'arrampicata ma dall'altro lato devo dare il massimo e fare bella figura. Per la prima salita di riscaldamento ci sistemiamo sotto il settore Castello e affrontiamo la via 1 ovvero IL SIGNOR G che presenta un primo tiro di 4a e un secondo tiro di 5a. Dopo aver rifilato le corde Silvio si appresta a salire per aprire la via e io gli faccio sicura. Vederlo salire è uno spettacolo. Con il suo modo di fare guascone commenta ogni passaggio, ci consiglia quali appigli utilizzare e accompagna i suoi movimenti con commenti sempre più entusiastici. E' arrivato in sosta e quindi è il mio momento. Dopo i primi movimenti un pò rigidi comincio a prendere confidenza e supero il primo tratto senza quasi accorgemene. Sicuramente il grado è basso ma sono salito abbastanza agevolmente. Mi assicuro alla sosta e aspettiamo che salga anche Stefano, l'altro allievo compagno di cordata. Si riparte ora per il secondo tiro. Qui è più tosta la situazione ma sono caldo e mentalmente già sono entrato in ottica arrampicata e quindi i movimenti sono più naturali e gli appoggi per i piedi e per le mani riesco ad individuarli bene. C'è un bel passaggio in strapiombo da superare tutto d'un fiato ed eccomi in cima, pronto per due belle calate in doppia...la parte migliore dell'arrampicata. A questo punto siamo belli caldi e ci spostiamo al settore PIERGIORGIO dove ci facciamo la 1 ovvero CORTINA con due tiri:il primo di 5a e il secondo di 4b. Anche qui bella arrampicata. All'inizio ci sono pochi appigli per la mani e devo mettere bene i piedi a formare il triangolo per non sbilanciarmi. Poi arriva il passaggio tecnico che supero bene in laterale aggrappandomi alla grossa fessura quasi in stile Dulfer e sono alla sosta. Attendiamo l'arrivo di Stefano che comincia ad avere male alle braccia e che si ricorda sempre troppo tardi di togliere il rinvio e quindi rimane incastrato. Dopo due begli urloni di Silvio perde la brutta abitudine. Ancora un tiro in tutta tranquillità e poi ancora calata fino alla base. Qui Silvio decide di dividere la cordata. Manda Stefano con gli aiuti istruttori Mario e Paolo su un 4b e invece per me vuole trovare qualcosa di più difficile. Peccato che legge male la guida delle vie e si butta sulla VENTIVERSARIO spacciandomela per un 5b, ma appena comincia i primi tiri si accorge di essere nel difficile quindi sale alcuni tiri e poi decide di scendere...riguardiamo la guida e scopriamo che era su un 6a+ (direi un "appena filino" sopra le mie possibilità). Ci buttiamo quindi su un ANNO DEL MAIALE con il suo rispettabilissimo, e per me ambizioso, 5b. Gli faccio sicura e mi studio bene come si muove, dove mette mani e o piedi e soprattutto come supera quell'inquietante tettuccio che interrompe a metà la via e non mi permette di vedere oltre. Per lui è una bazzecola ma io so già che quello è il punto chiave della via. Il tempo di poche elucubrazioni e Silvio è già sceso in moulinette al mio fianco. OK...tocca a te Luca...l'ANNO DEL MAIALE (tra l'altro il 1971) deve essere tuo...non preoccuparti della parete..non è un problema tuo ma delle tue braccia e delle tue gambe...la tua mente è già in vetta. Una botta di magnesite alle mani che toglie l'umidità, aumenta la presa, e fa effetto placebo (è un gesto talmente fico che ti senti Manolo e sali più disinvolto) e sono in parete. I primi passi volano lisci tra una fessura e una nicchia, una cengetta e una crepa ma lo sguardo è fisso a quel maledetto tetto. Ed eccomi...sono appena sotto la base del tetto. Devo salire un bel gradino ma le mani non hanno presa...la roccia è liscia (o per lo meno così la vedo io) e i piedi sono troppo in basso. Tento dei piccoli passi con la mani solo in appoggio...si ci siamo ora un bel cambio piede, uno scambio di appoggio (porto il piede sx al posto della mano sx) ed eccomi...sono sul terrazzino sotto al tetto ma non ci sto in piedi...per non cadere devo inarcarmi ad incollare il bacino alla parete e col le mani andare sopra al tettuccio a cercare una presa...non la vedo ma eccola...è una bella maniglia...mi concentro, prendo fiato, tiro di braccia e buttandomi indietro punto i piedi in orizzontale sulla parte. Lavoro in opposizione e salgo di due passi...questo mi permette di spostare più in su le mani...ancora due passi e sono sopra al tetto...GODURIA...scarico la tensione e l'adrenalina e sono felicissimo. Ancora qualche passo banalissimo in confronto ai precedenti e sono alla catena di sosta. Avviso Silvio che sono arrivato, lui si complimenta con me e mi cala. Scoprirò a fine corso che sul libretto personale di valutazione Silvio è soddisfatto dei miei progressi e indica di portarmi sul 5c...EVVAI Ancora una via di raffreddamento prima di chiudere la giornata la facciamo sul primo tiro della CIAO CICCO nel settore Castello che è solo un 4a ma tutto di placca e visto che la roccia è umida per la pioggia che si avvicina, non è affatto da sottovalutare ma soprattutto serve a prendere ancora più confidenza con la tenuta delle scarpette che col tempo apprezzo sempre di più. Per finire in bellezza, dopo la mezz'ora di cammino per tornare alle macchine si decide di fare merenda sinoira a Ponte Pietra. Si chiude quindi la bella giornata con un bel bicchiere di vino, salumi, formaggi e le immancabili acciughe al verde. Ci si sente alla prossima uscita. Buone Montagne a tutti

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