domenica 24 maggio 2009

Trekking - GTA da SALBERTRAND a MONTAGNE SEU - Salbertrand (TO) - ITALIA

Data escursione: 24 Maggio 2009
Quota partenza (m.): 1030
Quota Massima (m.) : 1771
Quota arrivo (m.): 1771

Dislivello complessivo (m.): 741
Durata salita: 1.30h
Difficoltà: M
Esposizione: Nord
Località partenza: Salbertrand (Salbertrand (To) - Piemonte)
Partecipanti: Piero & Camilla, Aurora, Riccardo, Beppe e Sandra

Che spettacolo di anello!

Il luogo dove abbiamo percorso questo anello è il Gran Bosco di Salbertrand.
Per raggiungere da valle questo paradiso abbiamo percorso la strada statale fino a Salbertrand, quindi nel paese verso gli uffici del Parco fino a quando la palina indicativa indica a sinistra e noi abbiamo tirato dritto per la Ghiacciaia ormai su strada bianca.
Prima di attraversare il ponte sul torrente notiamo alla nostra sinistra le indicazioni per Montagne Seu attraverso il sentiero Gta. Posteggiata l’auto dopo il ponte in un cortile , ritorniamo sui nostri passi di nuovo sopra il ponte e quindi a destra su per la salita.

Proprio di fronte all’imbocco del sentiero, sul lato opposto della strada, si trova un‘invitante e fresca fontana dove riempiamo le borracce. E via!

Fatti pochi passi troviamo subito un bivio che indica a sx il Sentiero dei Franchi ma noi, seguendo il logo Gta, all’ombra di conifere veramente imponenti ci inerpichiamo per il sentiero che velocemente ci porta su di quota, anche se non ha certo un bel fondo a causa della presenza di pigne, rami e rametti pietre e ghiaie.

Ma lo spettacolo del bosco è così grandioso che non ci rendiamo neppure conto di questi problemini e dopo poco tempo raggiungiamo le prime baite, fra le diverse che incontreremo.

Ecco case Pinei( m.1346)


PoiGrange d’Himbert m.1394


e case Berge(1551)


le quali riportano anche a quale altezza si trovano dandoci l’indicazione immediata di quanto dislivello abbiamo già percorso e quanto ne manca per giungere al Seu.(notare "il cane" del Signore degli anelli che si mette perfettamente in posa)

Dopo poco più di un ora e mezza ecco che vediamo le prime case di Seu, la nostra prima meta. Ci rinfreschiamo alla fontana posta davanti al rifugio Daniele Arlaud e, piacevole sorpresa, scopriamo che oggi inizia la stagione estiva del rifugio che per festeggiare offre polenta con toma e salsiccia non senza il vino. Il tutto condito dalla ospitale accoglienza dell'arzilla signora Alessandra che erroneamente pensavo fosse la mamma della "gestora del rifugio" Elisa.

Per non passare per orsi partecipiamo con immenso piacere ai festeggiamenti e dopo copiose libagioni di vino ci sdraiamo al sole e facciamo anche un sonnellino.Ma bisogna partire perché per concludere l’anello occorre percorrere ancora molta strada anche se non dura.

E così zaino in spalla riprendiamo a sgambettare sulla strada bianca in direzione Monfol fino a che la abbandoniamo imboccando un sentiero che accorcia notevolmente il percorso fino al posteggio ultimo al limitare del Gran Bosco.

Da quel punto parte una strada sterrata vietata anch’essa al traffico delle auto come la precedente, che con un fondo molto bello e piacevole da camminare ci porta attraverso borgate varie, tra cui Case Sersaret, in un infinito susseguirsi di tornanti giù fino al punto in cui avevamo lasciata l’auto al mattino.

L’unica nota triste di tutta la giornata è stata il constatare quanti danni abbiano fatto le abbondanti nevicate che hanno trovato nell’abete bianco la vittima preferita facendone strage e abbattendone veramente troppi.

Ma la natura sa cosa fa. E così abbiamo completato un altro anello veramente spettacolare percorribile anche quando fa molto caldo perché quasi interamente in ombra.

Ma non dimenticate mai che lo “strambivirone” è sempre in agguato.

domenica 17 maggio 2009

Anello nel Parco Orsiera Rocciavrè - San Giorio di Susa (TO) - ITALIA

Data escursione: 17 Giugno 2009
Quota partenza (m.): 1.076
Quota massima (m.): 1.390
Dislivello complessivo (m.): 314
Durata anello: 2.30h
Difficoltà: M
Esposizione: ----
Località partenza: Borgata Città - San Gioriodi Susa ((To) - Piemonte)
Partecipanti: Piero & Camilla, Aurora

Quello che vi racconto questa volta è un Anello facile facile a quote abbastanza basse con poco dislivello, ma che presenta scorci di notevole interesse sia paesaggistico che architettonico in un bosco con sentieri sui quali è veramente bello camminare.
L’ideale sono le stagioni di mezzo(a già non esistono più le mezze stagioni), sia la primavera ma meglio ancora l’autunno che potrà riempirvi gli occhi e da lì il cuore, di colori veramente unici.
Dopo aver lasciata la statale nei pressi di San Giorio di Susa ci arrampichiamo per una strada asfaltata che ci porta velocemente in quota.
Posteggiata l’auto nei pressi della borgata Città a 1076 m, proprio dove un bivio porta a destra al Paradiso delle rane e a sinistra alla borgata Adret iniziamo il nostro Anello proprio in direzione di questa borgata sulla strada asfaltata.
Giunti dopo pochi minuti alle prime case, l’asfalto finisce e attraversata mezza borgata ci buttiamo a sinistra in discesa in direzione della Certosa di Monte Benedetto.
Dopo un giù e sù nel fianco sinistro del vallone del Gravio il sentiero prende a scendere e ci porta ad attraversare il torrente su un comodo ponte di legno e poi si impenna fino sulla cima del fianco destro dove giunti vediamo sotto di noi alcune case (Località Grange) e vicino la splendida Certosa che raggiungiamo scendendo su un pratone e attraversando un antico ponte di pietra.

Vale la pena fare una breve tappa per visitare un gioiello architettonico ben restaurato.

Dopo avere apposto le nostre firme sull’apposito registro, ripartiamo, tornando sui nostri passi fino al vecchio ponte per poi girare a sinistra in salita su una mulattiera che va in direzione del
Rifugio Geat Val Gravio.
Dopo un primo strappo un po’ deciso il sentiero si addolcisce e si stringe in prossimità del “Pra du Sap”dove gli abitanti di Villarfocchiardo, una volta l’anno, si trovano per festeggiare.Quindi si sale ancora un po’ fino ad un incrocio dove bisogna andare a destra in discesa per raggiungere in tre minuti il Rifugio Geat, attraversando nuovamente il Gravio su un altro ponticello in legno.
A questo punto avremmo dovuto iniziare a scendere verso L’Adret ma abbiamo fatto una breve variante in salita nel vallone del Gravio per vedere gli effetti di una grossa slavina che ha travolto per trecento metri tutto quel che ha trovato sulla sua strada, poco sopra al rifugio.


Ritorniamo sui nostri passi e dal rifugio riprendiamo l’Anello e iniziamo a scendere su una facile e liscia mulattiera. Giunti al bivio che continuando dritto in discesa ci avrebbe condotto all’Adret, abbiamo preso a sinistra in direzione Travers A Mont su un sentiero accompagnato, per quasi tutta la sua lunghezza, da bei muretti di pietra a secco, testimonianza, insieme alle innumerevoli borgatine ormai abbandonate, della presenza di numerose persone in un tempo non molto lontano.
Ma ecco che arriviamo a Travers A Mont che, essendo raggiungibile con mezzi motorizzati, è stata oggetto di restauri e si comincia a vedere qualche baita ben “ aggiustata”.
Ma la cosa più strana sono gli “abitanti” che occupano vari spazi della borgata.


Infatti qualche buontempone ha provveduto a inserire sui balconi, negli angoli e nei prati, vecchi manichini, che rappresentano ragazzine e bambole alcune senza occhi che fanno pensare di essere capitati nel bel mezzo di un set di Dario Argento.




Lasciato, non senza qualche brivido, quel paesino si scende verso Città percorrendo la strada prima sterrata poi asfaltata che ci riporta dove avevamo lasciata l’auto.
E così abbiamo chiuso un gran bell'ANELLO.

N.B. Come dice Aurora “lo strambivirone è sempre in agguato”.

giovedì 7 maggio 2009

FOCAGNA del "Signore degli Anelli"

Ecco il secondo dei nostri ANIMALI FANTASTICI

FOCAGNA o comunemente FOCA di MONTAGNA è una particolare foca dal simpatico musetto che ha il sua habitat nei dintorni delle fredde acque (ed in inverno ghiacciate) dei laghi montagna tra i 1.000m e i 1.800m di altitudine.
Questo animale deriva dagli esemplari di foche che quando le acque del diluvio universale si sono ritirate,
sono rimaste impigliate tra i rami in quanto foche (gli altri animali sono tutti tornati da dove erano venuti)

E' un animale molto mansueto e non ha alcuna paura dell'uomo. E' riconoscibile per la grande macchia scura triangolare attorno agli occhi e per il piccolo naso a tartufo come quello dei cani.
Ama stare distesa al sole nei prati che circondano il suo lago e si ciba quasi esclusivamente di funghi velenosi (..d'altronde è un pò foca) e proprio per questo la sua specie è l'unica in via di estinzione per sua stessa causa e non per effetto di agenti esterni.


Se vuoi scoprire il segreto della Foca di Montagna clicca qui

"Il Signore degli Anelli (per non parlar del cane)"

martedì 5 maggio 2009

Il SARCHIAPONE del "Signore degli Anelli"

Ecco il primo dei nostri ANIMALI FANTASTICI

Il SARCHIAPONE è un animale che vive nei sottoboschi ricchi di funghi.
E' incredibilmente abile a mimetizzarzi tra la vegetazione per aspettare le sue prede.
Si ciba quasi esclusivamente di BOULAJE (ovvero i raccoglitori di funghi) che si addentrano nel bosco alla ricerca di funghi.
Il Sarchiapone è in grado di rimanere immobile in attesa della preda anche per alcuni giorni, poi quando questa si avvicina la attacca a ramate emettendo un suono gutturale che fa pressapoco cosi "..Boula..Boula..Boula....Je'..Je'.."


Questa foto è stata scattata da PIERO nei boschi della Val Sangone, a debita distanza vista la sua aggressività.

Se vuoi scoprire il segreto del sarchiapone clicca qui

"Il Signore degli Anelli (per non parlar del cane)"

STAMBECCO delle ALPI

Lo stambecco delle Alpi (Capra ibex) è un mammifero dell'ordine degli Artiodattili, della famiglia dei Bovidi e della sottofamiglia dei Caprini.


E' attualmente diffuso lungo tutto l'Arco Alpino ad altitudini comprese tra 500 e 3.000 m. Il suo habitat tipico è costituito dagli ambienti rocciosi di alta quota, al di sopra della linea degli alberi. I costoni rocciosi scoscesi esposti a sud ricchi di vegetazione erbacea sono l'ambiente preferito.
A livello subalpino li si può incontrare in aree aperte e soleggiate con presenza di affioramenti rocciosi.
Il colore del mantello dello stambecco cambia con il variare delle stagioni. Nel periodo estivo il pelo è corto, di colore beige o bruno chiaro. In autunno cade lentamente ed è sostituito da una spessa pelliccia con peli più lunghi di un colore bruno scuro, quasi nero: questa calda pelliccia lo proteggerà dal freddo della montagna ed il colore più scuro assorbirà meglio i raggi del sole. Una muta si renderà poi necessaria alla fine dell'inverno, nei mesi di maggio e giugno.
Il pelo estivo dei becchi è di un colore grigio ferro su tutto il dorso, fino al ventre che invece è di colore bianco. Le zampe sono di un colore bruno scuro, quasi nerastro come anche la banda mediana sul dorso è di un colore scuro, molto vicino al nero, (questa banda nera talvolta non è presente). Dal mese di novembre in poi, il pelo dei maschi si scurisce e diventa marrone scuro.

Il pelo delle femmine è di un beige giallastro o castano chiaro, salvo il ventre che rimane piuttosto biancastro e le zampe che sono bruno scuro. Esso si scurisce leggermente in inverno, ma comunque, sia in estate che in inverno, il mantello della femmina è più chiaro di quello del maschio.

Alla nascita, il pelo dei piccoli stambecchi è invece di un colore beige rossastro, più chiaro di quello delle femmine: resterà tale fino all'età di due anni.

Le corna, permanenti, sono costituite da un'impalcatura ossea ricoperta di sostanza cornea. La loro crescita si blocca ogni anno in novembre e tale arresto si evidenzia come un anello ben visibile sulla parte laterale e posteriore del corno.

Dal conteggio di tali cerchi si risale al numero di inverni trascorsi e quindi all'età dell'animale. Nei maschi le corna presentano sul lato anteriore nodi vistosi, formati da escrescenze cornee, e possono superare, nei soggetti più vecchi, il metro di lunghezza. Al contrario le femmine hanno corna lisce, di 35 cm al massimo; dopo i 5 anni l'accrescimento annuale del corno diventa di pochi millimetri ravvicinando di molto gli anelli.





Questo è stato fotografato abbarbicato sulla parte della Ferrata Carlo Giorda che sale alla Sacra di San Michele - Sant'Ambrogio (TO)






Questa femmina e il suo branco invece sono stati fotografati all' AIGUILLETTE DU LAUZET nel Brianconnaise.

Presentazione ANIMALI REALI e ANIMALI FANTASTICI

Ho deciso di aprire queste due nuove categorie ovvero ANIMALI REALI e ANIMALI FANTASTICI per far conoscere a tutti voi i meravigliosi animali che popolano i nostri boschi e le nostre montagne ed anche per allenare la nostra e vostra fantasia per scovare i tanti animali Fantastici che si possono celare in ogni dove proprio come facevano i nostri antenati quando inventavano e narravano di generazione in generazione avventure con strane creature del bosco.

Vi invito quindi ad inviare se volete quante più foto e descrizione potete di ANIMALI REALI e soprattutto ANIMALI FANTASTICI che troverete.

Io li pubblicherò in questa raccolta con il nome dello SCOPRITORE.