Data escursione: 26 Ottobre 2008
Quota partenza (m.): 1750
Quota vetta (m.): 2545
Dislivello complessivo (m.): 795
Durata salita: 2h
Difficoltà: E
Esposizione: Ovest
Località partenza: Colle della Scala - Melezet (Bardonecchia(To) - Piemonte)
Partecipanti: Io e Silvia, Gianluca e Laura, Maggie "minilepre"
Questa è l'ultima gita di trekking prima delle abbondanti nevicate, che ci siamo potuti godere quest'anno e non poteva essere una giornata migliore. Tempo stupendo, cielo terso ed una discreta temperatura a dispetto del periodo e della quota.
Siamo riusciti a coinvolgere in questa uscita i due nostri amici novaresi con il loro splendido cane. Anche loro amanti della montagna e nuovi a questa zona. Sono rimasti affascinati dal paesaggio e dalla impagabile vista che si gode dalla vetta.
Decidiamo di partire dal Colle della Scala (ovvero la via francese) anzichè dalla classica partenza italiana dai rifugi di Valle Stretta. Il sentiero da questa parte è più diretto ma sinceramente lo trovo meno noiso perchè evita il lungo traverso che altrimenti si è obbligati a fare una vola arrivati al lago di Thures per andare a prendere il sentiero che sale in vetta (quello che appunto noi prendiamo dall'inizio)
Cominciamo a camminare verso le 10.00 per evitare il freddo della mattina anche visto e considerato che contiamo di essere in cima in 2h. Per il primo tratto il sentiero si inerpica con ripidi tornati all'interno di un bel bosco di larici per poi sbucare sulle prime praterie da cui già si staglia all'orizzonte le vetta della Guglia Rossa con la sua classica forma a piramide dal particolare colore rossastro.
Poco più avanti giungiamo al colle ed abbiamo un colpo d'occhio unico sui due laghi, il Lac de Chavillon (o di Thures)più in basso e quello di Bellety più in alto.
Da qui siamo ai piedi della piramide finale. Dopo una breve sosta perun sorso d'acqua ripartiamo per l'ultima mezz'ora che ci porterà in cima. Il sentiero è abbastanza ripido, costante e molla solo nei tornati che vanno via via stringendosi mano a mano che ci si avvicina alla cima. Si procede su terreno detritico e soprattutto verso la cima bisogna fare un pò attenzione ai sassi instabili sui quali a volte ci si trova a camminare.
Giunti in cima ci si apre un panorama spettacolare. Il cielo terso e la temperatura tiepida per la stagione ci regalano una vista impagabile su tutta la Valle Stretta, i Serous che appaiono come un immenso e severo castello di pietra posto a sbarramento della vallata e sulla sfondo il Monte Thabor 3178m (omonimo del celebre monte situato in Terra Santa) con la sua classica foma a cranio e con la chiesetta, ricostruita nel 1648 sulle rovine di una costruzione molto precedente. La notevole presenza di accumoli detritici assume dei toni tipicamente dolomitici.
Girando lo sguardo possiamo vedere le tre vette dei Re Magi, le Quattro Sorelle con il Poggio Tre Croci, lo Jaffreau, più in fondo alla Valle di Susa il Rocciamelone e guardando verso la Francia i ghiacciai del Massif des Ecrins.
Facciamo alcune foto, una firma al piccolo diario posto ai piedi della nuova e ben più imponete croce installata a settembre e siamo pronti a ridiscendere.
Giunti nuovamente al colle ci godiamo una meritata sosta godendoci il panorama, l'aria fine e il caldo sole. Ci rempiamo gli occhi e il cuore di queste bellezze che ci terranno compagnia nelle grigie giornate cittadine.
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