giovedì 31 dicembre 2009

Ciaspolata Notturna di Capodanno - Bardonecchia - Val di Susa (TO) - IT

Data escursione: 31 Dicembre 2009
Quota partenza (m.): 1.440
Quota massima (m.): 1.810
Dislivello complessivo (m.): 370
Durata escursione: 4.00h (compresi festeggiamenti e brindisi)
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Pian del Colle - Melezet - Bardonecchia (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia, altri 20 ciaspolatori, le tre guide Roberto, Piero e Silvia.

Erano alcuni anni che volevamo farlo e questo è stato l'anno buono.
Appena siamo saliti a Bardonecchia per queste feste, siamo andati come di consueto a fare una visita al Capanno delle Guide (www.guidealpinevalsusa.com) di Via Medail dove oltre alle immancabili e precise previsioni del tempo troviamo le simpatiche e sempre disponibili guide alpine (Piero, Roberto e Silvia) con cui abbiamo già fatto diverse escursioni sia estive che invernali.
Con mio grande piacere vedo che anche quest'anno organizzano la ciaspolata in notturna di fine anno...non ci pensiamo un attimo...il 31 ci sarà anche la luna piena e se il tempo ci assisterà sarà una gran bella esperienza. Prenotiamo subito e concordiamo l'incontro per il 31 alle 21.30 a Pian del Colle.

Sono le 21.30 del 31 Dicembre 2009, è l'ultima notte dell'anno.


Il cielo è terso, la Luna è piena con una leggera ombra blu data dalla parziale eclissi, la temperatura è di pochi gradi sotto lo zero e tira una leggera "bisa" (vento in piemontese).
Non c'è che dire è la SERATA PERFETTA.
All'orario stabilito arrivano tutti i partecipanti e rimango decisamente e piacevolmente sorpreso nel constatare che siamo in 22 + le 3 guide.
Giusto il tempo per distribuire e sistemare le ciaspole a tutti quelli che non le hanno, piazzarci le lampade frontali (anche se con questa bella luna e tutta la neve che c'è non ci serviranno) e fare un breve breafing per i neofiti e siamo in partenza.

All'inizio il gruppo si muove decisamente disordinato a mo di gregge sull'ampio prato, ma già dopo qualche minuto ci si allinea ordinatamente lungo il sentiero che sale verso le Grange Teppa. Appena il sentiero comincia a salire il gruppo si sgrana un poco e si divide in tre gruppi. In testa Piero con il gruppo più abituato a quegli strani oggetti allaciati ai piedi (le ciaspole), a seguire Silvia con un altro gruppo e chiude la fila Roberto.

Dopo il primo tratto in salita e più faticoso Piero decide di fare una prima sosta per raggruppare tutti e ne approfitta per offrirci del ottimo Genepy. Da buona guida alpina però lui non tiene il liquore in una comune fiaschetta come tutti noi bensi lo tiene nei bastoncini. Si avete capito bene. Ha degli splendidi LEKI Hot Shot Brandy (e il nome dice tutto) che oltre ad essere degli ottimi bastoncini possono contenere circa 160ml di liquido.

Riscaldati e affascinati dalla novità tecnologica riprendiamo la salita lasciando in alcuni punti il facile sentiero per salire su più difficile traccia attraverso prati e boschi che però ci danno decisamente più soddisfazione.

Dopo circa 2.00h arriviamo alle Grange Guiau che è la nostra meta.
Le grange sono disabitate e visto che la serata non è eccessivamente fredda si decide di allestire il buffett per la mezzanotte su di un tavolo piazzato nel ben mezzo di un prato coperto da oltre 70cm di neve.

Mentre Piero con l'aiuto di alcuni partecipanti, preparano per festeggiare, l'altra guida Roberto assieme a Silvia radunano alcuni partecipanti che vogliono procedere per ancora un'altra mezzoretta. Io sono tra quelli. Saliamo quindi ancora per un pò intanto che Roberto e Silvia ci danno anche alcune informazioni sulla situazione della neve e delle zone a rischio valanghe in questo periodo consigliandoci anche varie escursioni sicure da poter fare nei giorni seguenti. Il discorso si sposta poi anche sulla fauna locale e Silvia da ottima guida naturalistica ci dà parecchie informazioni.

Ritorniamo giù alle grange giusto alle 23.55 e dopo aver cercato, invano, di metterci d'accordo sull'ora per fare il un conto alla rovescia, decidiamo all'unisono di farne uno personalizzato 10..9..8..7..6..5..4..3..2..1..AUGURI!!! BUON 2010.

Il buffet preparato è ricco di panettoni. pandori, torroncini e cioccolatini e anche il bere non manca. C'è caffè e the caldo, spumante secco e dolce, Brachetto, grappa e Genepy.
E' bellissimo, siamo in un posto stupendo, all'aria aperta, al freddo e tra persone appena conosciute ma ci sentiamo tutti uniti dall'amore per la montagna e la natura e siamo felici...ci basta così poco...natura, buona compagnia e un bicchier di vino.


Verso le 00.30 sbaracchiamo e raccogliamo tutti i rifiuti. Ripuliamo la zona e sistemiamo il tavolo che abbiamo usato dove lo abbiamo trovato e caricati gli zaini e inforcato le ciaspole siamo già sulla via del ritorno.

In testa parte in gruppo "tranquillo" comandato da Roberto e con Silvia a chiudere mentre in coda il gruppo "scalmanato" (non potevo mancare anche io) capeggiato da Piero si diletta in tagli per prati e boschi sempre più ripidi.
In chiusura alll'arrivo ci si arrampica su una collinetta che poi scende quasi verticale verso il sentiero. A turni si scende ognuno a suo modo ( chi col sedere, chi cadendo e chi saltando) per chiudere con quattro risate questa bella serata.

Arrivati alle macchine ci salutiamo e ci facciamo nuovamente gli auguri.

Io e Silvia ringraziamo Roberto, Piero e Silvia (le guide) per la fantastica serata e per la buonissima compagnia. Gia li conoscevamo e ci siamo sempre trovati bene con loro ma questa è stata l'occasione per conoscerli meglio e per apprezzarli ancora di più, tanto per la loro professionalità quanto per la loro simpatia.

Buon anno e Buone montagne a tutti

mercoledì 30 dicembre 2009

Ciaspolata da Clots a Grange Piccou - Savoulx - Oulx - Val di Susa (TO) - ITALIA

Data escursione: 30 Dicembre 2009
Quota partenza (m.): 1.125
Quota massima (m.): 1.786
Dislivello complessivo (m.): 661
Durata escursione: 3.30h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Clots - Savoulx - Oulx (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia

Lasciata la macchina alla borgata Clots, seguiamo via la Roche fino a quando diventa completamente innevata. Qui mettiamo le ciaspole e cominciamo a salire per la strada (carrozzabile in estate) seguendo le tracce di un quad cingolato che ci agevola la salita.
Saliamo fino al primo tornate a sx seguendo la carrozzabile poi da qui prendiamo il sentiero che sale, a dx, da Savoulx e che di volta in volta taglia la strada che sale serpeggiando. Questo permette, per chi ogni tanto vuole riposare, di lasciare il sentiero e continuare per la strada fino a riprendere volendo nuovamente il sentiero al prossimo incrocio.

Dopo circa 1 ora si arriva alla Cappella di S.Antonio (1.550).


Qui facciamo una sosta ristoratrice mentre ci godiamo il panorama di questa stupenda giornata di sole. Essendo questo versante esposto a sud c'è un bel tepore che ci accompagna per tutta la salita. Proprio per l'esposizione questa gita è fattibile solo in questo periodo perchè è uno dei primi posti dove la neve si scioglie data anche la minima altitudine.

Procediamo ancora per sentiero fino ad arrivare alle Grange Piccou (1.786) o quello che ne resta. Qui ne approfittiamo per una pausa "abbronzatura" e poi ridiscendiamo per l'itinerario di salita concedendoci però dei bei "fuoripista" tagliando per i boschi e godendoci finalmente la neve alta anche se in alcuni punti un pò ventata e dura.

Domani ci riposeremo in vista della ciaspolata notturna di Capodanno organizzata dalle guide di Bardonecchia e alla quale quest'anno non vogliamo mancare.

Buone montagne a tutti

lunedì 28 dicembre 2009

Ciaspolata a Sauze d'Oulx - Val di Susa (TO) - ITALIA

Data escursione: 28 Dicembre 2009
Quota partenza (m.): 1.521
Quota massima (m.): 1.710
Dislivello complessivo (m.): 189
Durata escursione: 2.30h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Gran Villard - Sauze d'Oulx (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia

Saliamo a Sauze d'Oulx e seguiamo la strada in direzione Monfol ma ci fermiamo a Gran Villard nei pressi del laghetto (in questo periodo ghiacciato ed adibito a pista di pattinaggio). Da notare che volendo qui è possibile noleggiare le ciaspole per chi non le avesse.
Praticamente di fronte al laghetto, sull'altro lato della strada, parte il sentiero ciaspole battuto e segnalato con appositi cartelli.
Iniziamo il sentiero che è stato battuto e procede con dolci sali-scendi attraverso il bosco fino ad arrivare nei pressi delle grange Souberan (1.679). Qui notiamo molte tracce di animali ed anche resti di pane secco lasciati evidentemente da qualcuno per sfamare cervi e caprioli.
Da qui pieghiamo a destra vul sentiero 2 che però ben presto non è piu battuto. Procediamo comunque seguendo i segnali sugli alberi anche se dobbiamo battere traccia per procedere. Il sentiero continua a salire e comincia a nevicare. In alcuni tratti i cartelli del sentiero sono mancanti e lasciamo alcuni dubbi sulla via da seguire ma conoscendo abbastanza la zona non abbiamo problemi e procediamo fino ad incontrare il sentiero 3 del Gran Bosco di Salbertrand che sale da Monfol.


Ci fermiamo per uno spuntino e una tazza di the caldo (immancabile nello zaino in questa stagione) e poi prendiamo il sentiero in discesa in direzione appunto di Monfol (1.666).
Giunti alla borgata attraversiamo la strada e continuiamo il sentiero 3 in direzione S. Domenico (anche questo non battuto) che dapprima scende verso valle poi lo lasciamo e prendiamo il sentiero che piega sinistra e procede per sali-scendi in direzione di Gran Villard portandoci a chiudere l'anello sulla strada asfaltata che collega Monfol a Sauze.

Nel frattempo ha cominciato a nevicare più forte e ha reso questo tranquillo giro tra i boschi ancora più bello.

Buone montagne a tutti

domenica 27 dicembre 2009

Ciaspolata nella Valle della Rho - Bardonecchia . Val di Susa (TO) - ITALIA

Data escursione: 27 Dicembre 2009
Quota partenza (m.): 1312
Quota massima (m.): 1580
Dislivello complessivo (m.): 268
Durata escursione: 2.30h
Difficoltà: MR (scala difficoltà)
Località partenza: Piazza del marcato - Borgo Vecchio di Bardonecchia (TO) - Piemonte
Partecipanti: Io e Silvia

Questa è una gita abbastanza facile e comoda visto che parte direttamente dal Borgo Vecchio di Bardonecchia dove è facile posteggiare l'auto nel piazzale del mercato (dietro la Chiesa di S.Ippolito).
Attiguo al posteggio vi è una strada (viale San Rocco) che costeggia in salita il torrente della Rho i cui versanti destro e sinistro orografico, costeggeremo realizzando un bell'anello nel bosco.
Saliamo dunque la strada per circa 50m fino al ponte sul torrente. Lo attraversiamo e ci teniamo a dx per la strada carrozzabile che sale alla Punta Tre Croci. Qui inforchiamo le cispole e partiamo. Dovremo seguire la carrozzabile per circa 2km. ovvero fino all'ottavo tornante. Volendo si può anche decidere di fare dei tagli senza seguire la strada ma attenzione a non perdere il bivio che si trova appunto all'ottavo tornante. Noi che abbiamo deciso di non tagliare siamo stati ripagati dall'avvistamento di un capriolo in notevole difficoltà a procedere per l'altezza della neve. Come si può vedere dalla foto infatti affonda fino alla pancia.


Arrivati qui andremo a dx lasciando la stada e iniziamo a procedere su un sentiero che procede pressocchè pianeggiante e percorre il versante Dx orografico del torrente della Rho. Seguiamo sempre il sentiero a volte segnalato ma comunque sempre ben visivile anche non neve abbondante. Ad un certo punto il sentiero inverte a dx e poi a sinistra e prende a scendere rapidamente verso il torrente. Qui il sentiero risulta poco visibile con neve alta ma dobbiamo prendere come riferimento un grosso masso nella gola del torrente presso il quale troviamo un ponte che ci permette di attraversare.


Proprio qui abbiamo la fortuna di fare un piacevole nonchè raro incontro. Troviamo un cervo maschio che, impossibilitato dall'abbondante neve ad uscire dal greto del torrente, ci fissa incuriosito aspettando che ci togliamo dal sentiero per poter procedere per la sua strada. Stiamo un pò a guardarlo fino a che lui si stufa di aspettarci e prende a risalire il torrente.


A questo punto noi attraversiamo il torrente sul ponte completamente ricoperto dalla neve. Io tengo però sempre d'occhio il punto dove abbiamo avvistato il cervo perchè sono convinto che ritorni, ed infatti appena noi siamo sul versante opposto ecco che lui torna sui suoi passi e arrivato dove eravamo noi ad osservarlo inizia a salire nel bosco ripido.


Ora siamo sul versante SX orografico e cominciamo a persorrere il sentiero al sole. Facciamo quindi una pausa su di un prato assolato con una insolita vista sulla punta 4 Sorelle. Dopo una tazza di the caldo e un leggero spuntino, riprendiamo a scendere fino ad arrivare alla fine del viale San Rocco.
Togliamo le ciaspole e fatti 200-300 metri di asfalto siamo nuovamente all'auto.

Qeusto è stato un ottimo anello. Semplice e bello per la natura del sentiero e del bosco in cui si svolge, nonchè entusiasmante per l'inaspettato incontro.

Buone montagne a tutti

Il DAHU di Luca

Ecco il quarto dei nostri ANIMALI FANTASTICI


Il DAHU è un animale fantastico la cui leggenda è molto diffusa in tutta la Conca di Bardonecchia. La sua diffusione però è conosciuta in tutta la cultura francofona dalle Alpi ai Pirenei.
E' un mammifero quadrupede incrocio di varie specie di mammiferi. Alcuni dicono tra un tasso e una capra altri tra un camoscio e una volpe. Ha però sempre come caratteristica il fatto di avere le zampe asimmetriche ovvero quelle a destra più cotre di quelle a sinistra, e viceversa.


Questa caratteristica gli permette di correre molto velocemente a mezza costa sui ripidi terreni di montagna. Nel primo caso si perla di Dahu levogiro mentre nel secondo di Dahu destrogiro in quanto a causa di questa caratteristica fisica è costretto a girare sempre attorno alla montagna nello stesso verso.


I Dahu destrogiri camminano in senso orario mentre i Dahu levogiri camminano in senso antiorario.

La tradizione vuole che esista un modo molto facile e singolare per catturarlo. Bisogna sorprenderlo alle spalle ed urlare ad alta voce "DAHU" e quindi l'animale, molto curioso di natura, si gira per vedere chi lo ha chiamato e trovandosi improvvisamente con le zampe corte a valle, rotola giù dalla montagna dove un nostro compare armato di sacco potrà facilmente catturarlo.


Alcuni insigni studiosi affermano che quando gli uccelli e i mammiferi diversero, i Dahu tirarono dritto, conservando zampe e pelo cari ai mammiferi ma riproducendosi deponendo uova, come gli uccelli, nei crepacci e nelle cenge rocciose.
Troverebbe così fondamento una sorta di commercio di uova di camoscio ai turisti creduloni che sarebbero in realtà uova di Dahu.
Tuttavia la teoria più accreditata sulla riproduzione del Dahu sostiene che nella stagione degli amori, in inverno, il Dahu maschio che avverta la presenza di una femmina sia capace di percorrere decine di chilometri per incontrarla.


Tuttavia trovandosi uno di fronte all'altra sorgerà un problema difficilmente sormontabile avendo le zampe più corte poggiate sullo stesso lato della montagna. L'accoppiamento risulta oltremodo funanbolico.
Ecco perchè la riproduzione del Dahu avviene soprattutto per trasmissione orale nei rifugi e nei bivacchi di alpinisti e trekker, o nelle poste di cacciatori e naturalisti.

venerdì 25 dicembre 2009



" La via verso la cima
è come il cammino verso se stessi:
SOLITARIO
"

(Alessandro Gogna)

martedì 22 dicembre 2009



" La lotta che conduce verso le cime
basta a riempire il cuore di un uomo
"

(Albert Camus)

mercoledì 16 dicembre 2009

Sferoblasti di GIANNI

Ecco la galleria degli SFEROBLASTI di Gianni

Occhi Bassi


Sferoblasti di ALESSANDRA

Ecco la galleria degli SFEROBLASTI di Alessandra

Musetto di LUPO



ALIEN




CESARE




ORSETTO Seduto




Cono GELATO

Sferibalsti di LUCA

Ecco la galleria degli SFEROBLASTI di LUCA

Musetto di MARMOTTA



Testa di ELFO




Mano


Lumachina



Gelatino


venerdì 11 dicembre 2009

Sferoblasti de "IL SIGNORE DEGLI ANELLI"

Ecco la prima galleria di SFEROBLASTI del "Signore degli Anelli...per non parlar del cane"

Guanto di BABBO NATALE



Presentazione SFEROBLASTI

Ho deciso di aprire questa nuova categoria dedicata agli SFEROBLASTI per far conoscere a tutti voi queste meravigliose formazioni naturali che si formano sugli alberi e si lasciano scoprire man mano che vengono pulite dalla corteccia e dalla resina che li ricopre.

La leggenda narra che gli sferoblasti siano piccoli spiritelli del bosco rimasti intrappolati nella corteccia in attesa che qualcuno li scopra e li liberi dalla loro schiavitù portandoli alla luce in tutta la loro bellezza. Ecco perchè sono gli sferoblasti che ci chiamano a essere scoperti quando camminiamo nel bosco e non noi che li troviamo...provare per credere...è un'esperienza unica...e quando avrete trovato e scoperto il vostro primo sferoblasto non riuscirete più a smettere.


Vi invito quindi ad inviare, se volete, quante più foto con descrizioni potete dei vostri SFEROBLASTI.

Io li pubblicherò in questa raccolta con il nome del suo SCOPRITORE.

giovedì 10 dicembre 2009



" A chi mi chiede:
Perchè vai in montagna?

gli rispondo:
Se me lo chiedi non lo saprai mai "


(Ed Vierstus - In vetta senza scorciatoie)