lunedì 29 giugno 2009

MUCCAGNA del "Signore degli Anelli"

Ecco il terzo dei nostri ANIMALI FANTASTICI

MUCCAGNA è una particolare razza di mucca riconoscibile dal manto chiazzato bianco e nero che le permette di ben mimetizzarsi nella neve.
Ha un carattere granitico ed è solita starsene seduta nei pressi della stalla pronta a difendere la mandria da eventuali nemici.
Nonostante l'aspetto "duro" ha un muso dolce ed è estremamente mansueta con l'uomo da cui ama farsi grattare la testa.




Se vuoi scoprire il segreto della MUCCAGNA clicca qui

"Il Signore degli Anelli (per non parlar del cane)"

domenica 28 giugno 2009

Trekking - Lago Bianco - Moncenisio (TO) - ITALIA

Data escursione: 28 Giugno 2009
Quota partenza (m.): 2100
Quota Massima (m.) : 2711
Quota arrivo (m.): 2617

Dislivello complessivo (m.): 711
Durata salita: 2,15h
Difficoltà: E
Esposizione: Nord
Località partenza: Colle del Moncenisio (Susa (To) - Piemonte)
Partecipanti: Io & Silvia, Piero & Camilla, Aurora

Ecco che finalmente riusciamo a ritagliarci una domenica per una bella escursione. Anche questa volta ci affidiamo al "SIgnore degli Anelli (per non parlar del cane)" che ci organizza questa bella escursione sopra al Lago del Moncenisio per andare a pestare l'ultima neve rimasta da quest'inverno.
Dalla diga di Moncenisio dove lasciamo l'auto ci prepariamo alla partenza e Camilla, la fida cagnetta che ci accompagna, decide di andarsi a sedere al fresco nel rigagnolo che scorre alla base di un nevaio che si sta sciogliendo.
Partiamo risalendo per circa 20 metri il nevaio e poi prendiamo a sx il sentiero che sale verso il Forte del Malamot.
La salita al forte è fattibile utilizzando la strada, lunga ma poco pendente, oppure come facciamo noi utilizzando i vari tagli su sentiero che permettono di prendere velocemente quota. Dopo poco alle nostre spalle si gode di uno splendido panorama. SI vede il Forte del Varisello con alle spalle il Lago del Moncenisio ancora basso di livello. C'è poi una splendida vista sul Rocciamelone e la sua celebre piramide.
Proseguendo ancora per il sentiero poco sotto il Passo Corna Rossa 2711 decidiamo di tagliare per prati e piccoli nevai perchè una slavina interrompe la strada per un lungo tratto e costringerebbe ad un traverso sulla neve trasfomata che ci piace poco. Decidiamo quindi di risalire dritti tra le lingue di neve ed arriviamo al colle.
In questo tratto la cagnetta Camilla appena vede la neve diventa matta e comincia a correre all'impazzata avanti ed indietro divertendosi a più non posso.

Dal passo, in vista dell'imponente Forte Malamot, lasciamo la strada per il forte e prendiamo il sentiero a sx che porta in pochi minuti ad un primo lago (con visibile in alto il forte del Malamot).

Ancora qualche minuto ed eccoci finalmente al Lago Bianco.
Lo spettacolo che ci si presenta è impagabile. I prati che circonderebbero il lago sono ancora coperti da uno spesso strato di neve, il lago è parzialmente ghiacciato con alcuni piccoli "iceberg" che galleggiano placidamente nelle sue acque gelide.
Il panorama è stupendo. Si vedono il Monte Giusalet (3.313m) che si specchia nel lago, i Tre Denti d'Ambin (3.372m) più in lontananza e il Monte Malamot (2.924m) con l'omonimo forte, alle nostre spalle.


Facciamo appena in tempo a sederci su un pietrone al sole in riva al lago che Camilla si tuffa nelle gelide acque del lago per un bagnetto ristoratore. Fa due zampate (non può fare le bracciate), esce e viene ad asciugarsi vicino a noi al sole.

Ci facciamo un piccolo spuntino e ci diamo all'abbronzatura per un'oretta prima che d'un tratto comincino a salire da valle dei nuvoloni neri poco promettenti che in un attimo coprono il sole e ci costringono a prendere la strada per il rientro.

Rientriamo per il percorso di andata con grande delusione del "Signore degli anelli" che odia non fare anelli ma tantè. Facciamo delle piccole digressioni "sciando" sui nevai con gli scarponi ed a volte finendo anche col sedere a terra (soprattutto io).

Nel frattempo le nuvole viaggiano veloci e diventano più bianche lasciando ogni tanto qualche scorcio di sole e di visibilità sulla vallata. Giunti nei pressi della diga e dopo che Piero si è raccolto le sue amate ortiche nel suo "orto personale"(le trova sempre li e torna ogni volta), il tempo sembra migliorare e quindi decidiamo di fermarci a goderci ancora un pò di sole prima di andare a prenderci una bella Panachè al bar del colle dalla figlia di CESCO che alla veneranda età di 81 anni ha deciso di chiudere il suo mitico baretto.
C'è peraltro da dire che la sua Panachè era indimenticabile.

Anche questa escursione l'abbiamo portata a casa e come dice Aurora "...attenzione perchè lo strambivirone è sempre in agguato..."

domenica 7 giugno 2009

Trekking - Gran Bosco di Salbertrand - Salbertrand (TO) - ITALIA

Data escursione: 7 Giugno 2009
Quota partenza (m.): 1100
Quota vetta (m.): 1850
Dislivello complessivo (m.): 750
Durata salita: 2,10h
Difficoltà: E
Esposizione: Nord
Località partenza: Salbertrand ((To) - Piemonte)
Partecipanti: Piero & Camilla, Riccardo, Aurora

"C’è il tempo per camminare e c’è il tempo per scrivere. Oggi voglio scrivere."
O almeno Luca dice così.

Per rendere onore al mio soprannome di “Signore degli anelli (per non parlar del cane)” racconto l’ultima camminata nella quale abbiamo percorso un bellissimo anello nel Gran Bosco di Salbertand che si trova sul versante destro orografico della Valle di Susa, proprio sopra all'omonimo paese (Salbertrand).
Salendo la strada statale in direzione di Oulx, giunti nell’abitato di Salbertrand si gira a sinistra seguendo le indicazioni per la sede del Parco del Gran Bosco, ma all’ultimo bivio a sx, ormai sulla strada bianca, anzichè prendere in direzione dell'ufficio informazione del Parco(sempre chiuso di sabato e domenica,cioè quando ci sono i turisti che hanno bisogno di informazioni) si prosegue dritti per la ghiacciaia fino al parcheggio che si trova prima della sbarra che preclude la possibilità di imboccare con l’auto la strada sterrata che porta a varie borgate per finire poi nel parcheggio nei pressi di Monfol.

Posteggiata l’auto cominciamo a percorrere un sentiero segnato con il numero 2 in direzione del Seu con Camilla,la mia cagnetta, che trotterella meglio di me,annusando tutto quel che le passa sotto il naso. Siamo ancora vicini al laghetto che si trova nei pressi della ghiacciaia quando un odore particolare l’attira a due metri dal sentiero e nel controllare cosa poteva interessarla tanto vediamo alcuni resti di un capriolo scannato e fatto a pezzi da qualche suo nemico più in alto nella catena alimentare.
Il cammino parte subito in forte salita ma con un bel fondo camminabile con facilità sotto l’ombra di abeti (bianco e rosso), larici e pini (silvestre e cembro) veramente imponenti che ci accompagneranno fin quasi alla meta.
Dopo poco tempo si attraversa su un comodo ponticello il torrente e si continua a salire quasi in verticale, come raramente capita, senza tornanti o pezzi più dolci, ottimi per riprendere fiato, se si fa eccezione per due o tre diagonali quasi pianeggianti.
Ma ecco che a metà del percorso ci appare un rarissimo abitante della valle Susa(in 10 anni è solo la seconda volta che lo incontro) l’introvabile "OSSIMORO".

L’altra volta l'avevo incontrato alla Certosa di MonteBenedetto.

Chiariamoci una volta per tutte...o è STABILE oppure è PERICOLANTE

Eccitati da questo incontro, affrontiamo con rinate forze la rimanente salita che ci porta a raggiungere la strada bianca che dal parcheggio di Monfol porta a Montagne Seu.
La imbocchiamo tenendo la sinistra in leggera discesa fino a raggiungere la nostra meta che, come dicono diversi cartelli e scritte sui muri ha la particolarità di godere di un altitudine palindroma 1771m slm.


Tutto il paese sia in entrata che in uscita riporta questa altitudine, tranne il "Rifugio ARLAUD" che evidentemente a causa di sovraccarico di clientela ha subito un leggero bradisismo positivo perché riporta l’altitudine di 1770m slm!!


Dopo una lunga e tonificante pausa al suddetto rifugio, imbocchiamo il sentiero alla sua sinistra segnato come GTA che, con una forte discesa, ci riporta in fretta al punto di partenza e ci da la possibilità di chiudere l’anello.
E così stanchi ma felici riprendiamo l’auto e ci avviamo verso casa.

mercoledì 3 giugno 2009

Trekking - Rocca Sella 1.508m - Celle di Caprie (TO) - ITALIA

Data escursione: 3 Giugno 2009
Quota partenza (m.): 1036
Quota vetta (m.): 1508
Dislivello complessivo (m.): 472
Durata salita: 1h
Difficoltà: E per il sentiero Nord, EE per il sentiero Tramontana
Esposizione: Sud
Località partenza: B.ta Comba - Celle (Caprie(To) - Piemonte)
Partecipanti: Io e Piero

Questa è una delle prime gite di trekking fattibile ancha a fine giornata lavorativa visto la lunghezza e la facile accessibilità.

Arriviamo quindi in auto dalla strada che da Almese sale verso il Colle del Lys in direzione Celle di Caprie, fino al piccolo posteggio della Comba dove lasciamo l'auto.


Mettiamo lo zaino in spalla, riempiamo le borracce al vecchio lavatoio coperto e partiamo sulla destra sull'ampio sentiero tra muretti di pietra in un bel bosco di faggi e betulle. Arrivati al Colle Arponetto (quota 1397m) dopo 15 minuti dal lavatoio di B.ta Comba, incontriamo un incrocio a quattro direzioni e decidiamo di seguire per il Sentiero Tramontana (segni blu) che è più diretto e rientrare dal Sentiero Nord (segni rossi) in moda da compiere un anello.


Dopo un breve tratto pianeggiante il sentiero torna ad inerpicarsi pressoché sul filo di cresta a pendenza moderata e costante, alternando tratti molto ripidi con rocce affioranti a tratti molto dolci e panoramici sulla Val di Susa.Superati due o tre salti rocciosi più importanti in cui il sentiero,sempre ben evidente, si verticalizza maggiormente, si giunge ad un ultimo tratto pianeggiante dal quale è già possibile vedere la vetta con la Madonnina che dista poche decine di metri in linea d’aria; dalla sinistra incrociamo il "Sentiero Nord" che sale dalla cresta settentrionale.
Sempre seguendo il filo della cresta NO il sentiero giunge ad una forcella posta tra le due sommità di Rocca Sella, la Centrale a destra che costituisce il punto più elevato della Rocca e la Meridionale sulla quale è posta una Statuetta della Madonna raggiungibile con pochi passaggi di arrampicata alla sinistra della forcella. Poco sotto la vetta meridionale vi è la pittoresca cappelletta votiva che potrebbe costituire, tra l’altro, un valido punto di riparo in caso di condizioni meteorologiche avverse.


Dopo una piccola visita alla cappelletta e due foto rientriamo seguendo ora invece il Sentiero Nord che essendo più lieve agevola la discesa.